Effetto Doppler
Dominique Strauss-Kahn era un assiduo frequentatore delle riunioni di “Le Siècle”. Il think tank parigino, bazzicato da esponenti di spicco della sinistra e della destra, da direttori, editori e presentatori di successo, è solito ricevere mensilmente i giornalisti per dare loro le dritte necessarie a “massaggiare i messaggi”. Come testimone di nozze DSK ha avuto Elisabeth Badinter, ex spin doctor di alcune teorie femministe. Il direttore generale del Fmi sapeva come funziona l’informazione, sapeva che una vasta editoria “minore” ha affrontato il radicalismo ideologico del femminismo mettendone in risalto aberrazioni, luci ed ombre, sapeva che la Cia erogò fondi a Ms. Magazine per erodere il modello familiare tradizionale, sapeva che esiste una filiera “educativa” senza confini territoriali, sempre più potente, ramificata e coesa per promuovere una pianificazione sociale mondiale. Già nel 1993, presso l’Antioch College di Yellow Springs, in Ohio, baci e sesso tra studenti erano burocratizzati secondo precise disposizioni. La norma in tema recitava testualmente: “(…) il consenso verbale occorre per ciascun nuovo livello di contatto fisico o sessuale in ogni tipo di interazione, indipendentemente da chi è l’iniziatore del passo successivo. Chiedere: vuoi far l’ amore con me, e ricevere un si iniziale non è sufficiente. La richiesta e il consenso debbono essere specifici per ogni atto (…)”. Tra le “conquiste” del femminismo c’è lo scardinamento dei principi giudiziari per cui quando si parla di abuso sessuale cade la presunzione di non colpevolezza, s’inverte l’onere della prova e sono gli accusati che debbono dimostrare la loro innocenza. La denuncia di violenza, vera o falsa che sia, è un capo d’imputazione degradante capace di sterilizzare ogni replica, in grado d’inficiare ogni forma di difesa tanto che l’ambasciatrice Usa all’Onu, Susan Rice, ha provato ad accusare di sistematici stupri, senza fornire alcuna prova, le truppe lealiste di Gheddafi. Negli Usa, là dove manca il consenso esplicito e ripetuto in “corso d’opera”, c’è un’alta probabilità di ritrovarsi in manette. Nel 1975, in Sud Dakota, venne definito il reato di stupro maritale e nel 1993 questo crimine venne riconosciuto in tutti gli altri Stati. Un uomo brillante, un campione entusiasta del capitalismo globale, che come Ministro dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria ha affidato le telecomunicazioni francesi, l’acciaio, l’aerospazio ed altre industrie strategiche ai capricci del turbocapitalismo internazionale, può essere così sprovveduto da violentare un’inserviente d’albergo mettendo a repentaglio la propria carriera e proprio là dove rischia fino a settanta anni di carcere? Paul Wolfowitz, presidente della Banca Mondiale, fu costretto a dimettersi dopo avere accordato un aumento di stipendio alla sua amante, dipendente dello stesso istituto. Per quanto si legge sulla vicenda di Strauss-Kahn, e soprattutto per il linciaggio mediatico abilmente orchestrato, ci sembra più credibile l’ipotesi di una trappola per espellerlo dal Fmi che quella di un raptus di libidine senile. Ci sono da gestire gli enormi debiti pubblici di alcuni Stati europei che per allontanare nel tempo l’inevitabile default dovrebbero svendere tante altre risorse e beni pubblici. C’è la gigantesca massa di dollari stampati senza freni dalla Fed il cui valore non è più garantito da un corrispettivo in oro. Strauss-Kahn stava rivedendo le sue idee sul liberismo selvaggio, stava cercando di moderare gli ingressi nei vari paesi di capitale straniero, di evitare le bolle speculative, di regolare il settore finanziario, di limitare le privatizzazioni, di ripotenziare il ruolo dello Stato nell’economia, di contrastare recessioni e disoccupazione. Negli ultimi tempi auspicava una più equa redistribuzione della ricchezza ricusando implicitamente i diritti di predazione delle maggiori imprese private, sottolineava la necessità di abbandonare il dollaro quale unica moneta impiegata per gli scambi internazionali, pezzi di carta dati in pagamento di beni tangibili e che riempiono i caveau di tutto il Pianeta, segnatamente quelli cinesi. In sintesi stava diventando disfunzionale ai sistemi consuetudinariamente adottati dal Fmi e all’attuale politica della Fed. Che sia o meno colpevole di stupro, è solo un dettaglio irrilevante. E’ stato messo da parte e silenziato, nel prossimo futuro dovrà vedersela con i tribunali. La storia del personaggio, finito nella polvere come tanti altri che prima di lui hanno tentato di affrancarsi dalle direttive contingenti dell’Impero anglo-americano fornisce la misura delle difficoltà con cui si stanno confrontando vari popoli travolti dal saccheggio della mondializzazione in atto e per cui le possibilità d’intervento delle politiche nazionali di fronte ad organismi come Bis, Bce, Fed, Bm, Fmi, Wto, etc. risultano pressoché nulle. In Europa la precarietà, la crisi economica, la corruzione, la collusione tra politica e banche stanno facendo espandere la protesta delle masse. In Spagna come altrove i cittadini non sono distolti dal desiderio di liberarsi da un autocrate e dai suoi sodali. Dal 15 maggio gli Spagnoli sono scesi nelle piazze di 27 città consapevoli che gli Stati sono stati privati della sovranità monetaria ed economica, che parlamenti e governi sono costituiti da uomini di paglia al servizio del neoliberismo. Democrazia vera, uguaglianza, rispetto, diritti del lavoro e banche statalizzate sone le richieste più pressanti dei giovani disoccupati ormai in subbuglio. Sono consapevoli che la sconfitta elettorale odierna del Psoe non sarà sufficiente ad arginare il declino della Spagna, come altrove le solite e preventivate alternanze politiche non saranno in grado di salvare l’Europa dalla ferocia del futuro disegnato oltreoceano.
Antonio Bertinelli 23/5/2011
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