Cul de sac
Circa due anni fa scrivevamo: “(…) A partire dalla riforma del codice di procedura penale del 1989, fino ad oggi il legislatore non ha fatto altro che offrire cavilli a iosa, per consentire tattiche dilatorie più che per difendersi durante il processo, per allontanare sine die la celebrazione dello stesso (…)”.
http://forum.panorama.it/f21/il-far-west-della-giustizia-t5526/
Abbiamo ripreso più volte l’argomento, ma non abbiano mai avuto modo di annoverare come la politica vi ponesse la dovuta attenzione nell’interesse generale.
Ricordiamo inoltre una vecchia riflessione per chiedere conto dell’inspiegabile (?) cambio di rotta della Lega: “(…) Ma i leghisti, dieci anni orsono, non si chiedevano forse da quali tasche erano usciti, nel 1968, i tre miliardi per edificare Milano Due? (…)” http://forum.panorama.it/f21/impunitas-semper-ad-deteriora-invitat-t6663/
I nostri ragionamenti sono stati successivamente ripresi ed ampliati sia dal web che dalla stampa sopravvissuta in maniera residuale all’appiattimento dell’informazione.
Quasi tutti i parlamentari, con buona pace di chi è ancora nelle condizioni di poter dissentire, sulla pelle delle categorie più deboli, con l’inconsapevole apporto degli innumerevoli catatonici prodotti dal condizionamento mediatico, contribuiscono ad emanare norme a tutela della upper class politica-economica-finanziaria e si prefiggono di riscrivere la Costituzione, là dove non è funzionale agli interessi di chi regna. La Lega persegue programmi di tipo localistico e, costi quel che costi, mira esclusivamente a rafforzare il suo potere sul territorio. Gianfranco Fini è rientrato nei ranghi. La dirigenza del PD è da molto tempo potenzialmente intercambiabile con quella del PDL. Entrambe ubbidiscono agli stessi poteri forti e agli stessi referenti. Ultimamente sono un po’ tutti presi dagli inciuci elettorali e dai combattimenti all’arma bianca per le poltrone in ballo grazie alle prossime votazioni amministrative. L’ennesimo giro di vite del Governo che, con il decreto del sottosegretario Paolo Romani, travolge burocraticamente ed ingabbia anche il web, non ci rasserena. Ad uso della mandria si riferisce che, su Facebook e su altre piattaforme analoghe, si stiano diffondendo rancori e cattiverie. Va da se che il partito dell’amore, alias partito delle libertà, si debba occupare del problema. In fin dei conti anche le gerarchie politiche cinesi, con la scusa della lotta alla pornografia, ritengono doveroso non turbare la sensibilità del popolo permettendogli l’accesso unicamente ai siti autorizzati dal Governo. Di stupidi ce ne sono sicuramente in abbondanza, ci lascia però interdetti la crescita veloce ed esponenziale di utenti su pagine del tipo “ammazziamo il sindaco”, “uccidiamo la professoressa”, “Tartaglia santo subito” e cosi via esortando o insultando. Come mai riescono a crescere in maniera abnorme solo gli iscritti a certi siti demenziali e/o deliranti tanto che in pochi giorni riescono a far registrare migliaia di visite? Neanche i blogs più gettonati del web riescono a raggiungere picchi di tale portata. Ci assale il dubbio che un bel pò di spioni, al servizio di innominabili mandanti, contribuiscano a far lievitare il numero delle “sottoscrizioni” e così fornire l’alibi ad oscuri disegni che si stanno riversando sugli Italiani con la violenza di un’inarrestabile slavina liberticida. Se si guarda alla rete statunitense e alle sue “follie”, l’aspetto peggiore di quella italiana non dovrebbe destare preoccupazione alcuna. Evidentemente il problema è di altra natura. Per tanti motivi, inclusa una mai contrastata globalizzazione selvaggia, con annesso gioco di scatole cinesi a danno dei salariati, l’Italia è ormai in caduta libera. Dunque infastidisce l’informazione che il web offre rompendo i silenzi e contrastando i bidoni pilotati dalla televisione e da altri diffusi giornali. E’ quasi soltanto in rete che si legge di licenziamenti e di occupazioni aziendali, di precarizzazione del lavoro e di mancato pagamento degli stipendi, di fallimenti e di crisi imprenditoriali, di esternalizzazioni e di loschi affari, di leggi truffa e di inauditi assalti alla Costituzione. Chi governa ha ormai preso il vezzo di intimare. Lo ha già fatto, lo sta facendo nei confronti della Magistratura, continuerà a farlo ad ogni piè sospinto con il tangibile contributo del PD, sulla cui provata “affidabilità” c’è chi ha costruito un Impero. Può permetterselo perché sugli scranni parlamentari, oltre ai politici della maggioranza, alloggiano gli attori di un’opposizione anche maldestramente simulata. Il risultato della partita in corso è stato già deciso fuori del campo. Arbitri e guardialinee, più o meno artefici della pastetta, recitano doviziosamente la loro parte per il pubblico pagante. Un tal genere di politica non potrà dare risposte alle tante urgenze che assillano il Paese, allora come si potrà mai uscire da questo asfissiante cul de sac?
Antonio Bertinelli 19/1/2010