Blow-up Il passatempo “guardie e ladri”, praticato fin dal XVII, esisteva in numerose varianti, tutte accomunate dal confine che identificava il campo dei prigionieri. La compagine delle guardie inseguiva i ladri per trascinarli nella zona da essa presidiata e la competizione si concludeva quando tutti i “farabutti” erano stati catturati. Chissà se l’inventore del vecchio gioco venne ispirato da un fine pedagogico. L’avvento degli svaghi tecnologici lo ha spedito nel dimenticatoio mentre, piano piano, una coltre nebbiosa ha coperto la linea di demarcazione tra lecito ed illecito, tra legalità ed illegalità, tra interesse pubblico ed interesse privato, tra realtà e propaganda. In quest’area dai confini labili, dove si compenetrano Stato, finanza, economia, mafie, logge massoniche, servizi segreti, poteri legittimi e poteri criminali, quando si verificano determinati eventi è arduo stabilire la quantità e la natura di tutte le cause possibili al loro dispiegarsi. Nel volgere di poco tempo se ne sono verificati alcuni che, a nostro avviso, meritano qualche foto: gli scandali del Vaticano, gli attentati terroristici ed il successo elettorale del Movimento Cinque Stelle. Dalle denunce di abusi sessuali alle lotte intestine per il controllo dei forzieri, rievocando le gesta della banda della Magliana, il rapimento di Emanuela Orlandi ed i misfatti di Monsignor Marcinkus è nato un potpourri da servire urbi et orbis per dimostrare che la Chiesa è un’istituzione corrotta come tante altre. Nel ripercorrere la sua storia, basterebbe ripensare alla pusillanimità dell’apostolo Pietro, alle vicende che spinsero Celestino V ad abdicare o ai papati della famiglia Medici per rendersi conto che la Chiesa, fin dalla sua fondazione, non ha coltivato nel suo seno solo maestri di virtù. Di questo è consapevole il curato di campagna, il sacerdote impegnato sul fronte del sociale, il missionario in Africa, il parroco, il vescovo, il cardinale e lo stesso papa Ratzinger. Dato che l’agenda informativa globale è curata mensilmente a Washington, dai rappresentanti dei principali media, dai componenti del Governo, dai membri del Congresso e dai vertici dei servizi d’intelligence, le periodiche denunce dei misfatti vaticani non possono ritenersi casuali. Alimentare il discredito della Chiesa assimilandola sic et simpliciter ad un’accolita di malfattori può essere un modo per tenerla sotto pressione, per limitarne la sovranità, per costringerla a miti consigli e renderla più consona ai desiderata della cupola finanziaria anglo-americana. Sull’attentato alla scuola di Brindisi, più che su quello “anarchico” di Genova, sono scorsi fiumi di parole. Anche se le famiglie delle vittime vivono a Mesagne, città natale della Scu, non sposiamo l’idea della possibile matrice “mafiosa”, così come è stato fatto da molti commentatori. Ci sembra più utile porre l’attenzione sul rischio che corre qualunque killer e sui benefici che ne potrebbero trarre i mandanti. Di ipotesi, più o meno collegate alle dinamiche della psicologia di massa, sui vantaggi che potrebbero derivare dalle bombe stragiste, se ne potrebbero fare a iosa. Sul rischio corso abbiamo la netta sensazione che gli ideatori del crimine si sentano, come d’abitudine, in una botte di ferro. Sul suo blog Beppe Grillo scrive: “Bomba o non bomba arriveremo a Roma. Nell’aria c’è odore di zolfo, ma il cambiamento non si può arrestare”. E qui si pone l’interrogativo sui futuri indirizzi politici del Movimento 5 Stelle, apparentemente unico antidoto su piazza per contrastare le ammucchiate parlamentari e per curare i tatticismi di opposizioni partitiche disomogenee o subalterne al Pd. Molti elettori, ormai nauseati da una miriade di cialtroni incapaci o corrotti, in cerca di un’alternativa, hanno scelto di puntare sul nuovo. Premesso che il successo dei “grillini” è frutto di un’eccezionale combinazione tra fattori sociali, politici ed economici, va quanto meno rilevato il repentino sdoganamento mediatico del Movimento, incluso quello de “Il Sole 24 Ore”. Troppa grazia. Dove trovano spinta i salti carpiati con cui si cimentano gli estimatori dell’ultima ora dei “grillini”? Senza voler sminuire il merito di tanti giovani che si accingono ad amministrare la cosa pubblica, vogliamo sottolineare che la forza politica, ormai prossima ad insediarsi in Parlamento, è estranea alle sofferenze della “pauper class”, ai movimenti di massa e alle lotte per i diritti del lavoro. I destini di un Paese non dipendono solo dalla cacciata delle attuali sentinelle partitiche, dall’ubicazione di un inceneritore e dal freno alla cementificazione. Siamo stati infilati nella trappola neoliberista con la menzogna. Va trovata la maniera per uscirne e va prestata attenzione a qualunque traffico si svolga in adiacenza dei centri di potere, segnatamente se euroglobalisti. L’humus culturale, i trascorsi e i riferimenti dell’influencer del Movimento 5 Stelle non si prestano molto alle illusioni. Si dice che per vincere lo scetticismo bisogna ripudiarlo. C’è chi lo ha già fatto e vorremmo farlo anche noi.
Antonio Bertinelli 28/5/2012