Piovono uccelli
In diverse parti del pianeta si stanno verificando improvvise morie di pesci e di volatili. Nessuno sembra in grado di fornire spiegazioni esaurienti. Alcuni ritengono che questi fenomeni siano addebitabili ad esperimenti effettuati con armi ad energia diretta. La selettività e la velocità con cui i decessi si verificano fanno escludere avvelenamenti di massa, fenomeni meteorologici, epidemie ed altre cause più o meno naturali. E’ noto che molti feriti causati dagli attacchi israeliani nei villaggi palestinesi hanno riportato danni non compatibili con le armi convenzionali e molte vittime dei loro bombardamenti presentavano l’aspetto di corpi assoggettati a dosi massicce di microonde. L’epoca delle guerre “simmetriche”, come dimostrano Baghdad, Gaza, Beirut, la stessa invasione dell’Afghanistan ed il regolare impiego di aerei droni, si è ormai conclusa. Se alcune popolazioni vengono trattate come carne per arrosti è forse azzardato ipotizzare che anche le stragi di merli rossi in Arkansas o di tortore a Faenza possano dipendere da sperimentazioni coperte dal segreto militare? Va da se che non si potranno ottenere esaurienti risposte dai governi ma possiamo ricordare che nel 1997 il Segretario alla Difesa Usa William Cohen dichiarò che “Altri … sono impegnati in una sorta di eco-terrorismo in grado di alterare il clima, provocare terremoti ed eruzioni vulcaniche attraverso l’uso di onde elettromagnetiche. Quindi c’è un numero notevole di menti che sono all’opera per trovare il modo di riversare il terrore su altre nazioni. È tutto vero, ecco perché dobbiamo intensificare i nostri sforzi …”. Se il corsaro Francis Drake, incoraggiato nelle sue scorrerie dalla Corona inglese, divenne prima sindaco di Plymouth e poi parlamentare non c’è motivo di ritenere che gli assetti di potere odierni escludano i filibustieri o ne scoraggino le gesta. Anzi, le tecnologie di cui possono disporre le élites dominanti consentono l’aumento esponenziale della bramosia di denaro e di controllo sulle masse. La scienza è spesso marcia ed è accompagnata dalle menzogne, così come la politica inficiata dai conflitti d’interessi che sta divorando il Paese, annientando simultaneamente pensiero, cultura, informazione, principi costituzionali e diritti acquisiti. La logica degli arcana imperii, tanto cara al partito del fare, al suo padrone e ai suoi sodali, sta marciando di pari passo con il totalitarismo finanziario. Le rivalità politiche, quando non sono palesate ad usum populi, dissimulano solo ambizioni personali e, peggio ancora, nascondono la marcia di quella macchina implacabile dietro la quale si mimetizzano gli interessi privati di variegate consorterie. E’ talmente sbilanciato il rapporto tra media mainstream ed informazione alternativa che un cospicuo numero di Italiani non riesce ancora ad accorgersi del grande inganno. Il premier ritiene un’indecenza che la Consulta possa bocciare l’ultimo scudo giudiziario che lo difende dai processi. Marchionne, il cui progetto “Fabbrica Italia” si basa sul nulla, sta minacciando di far saltare il banco. Mentre il Paese è legittimamente in fermento, Maroni si serve di poliziotti che manganellano, bloccano ed arrestano in via preventiva i cittadini che protestano. Il tutto è esasperato da un deteriore processo di americanizzazione, dalla clava delle multinazionali, da un’arrogante ristrutturazione capitalistica, dalla servitù al pallottoliere del debito pubblico e dagli usuali ricatti dei grandi banchieri. Dove va uno Stato senza sovranità e dove va un Popolo senza Stato se non dove decide il proprietario della zecca? I magistrati di lungo corso sanno che il trionfo della legalità a certi livelli è un miraggio, gli economisti hanno la consapevolezza che il libero mercato è ormai una finzione, i politici sono consci che la democrazia è diventata una chimera, il governo sa di dover rispondere al Fmi, alla Bce, al Wto e ad altre entità sovranazionali. Girare intorno a tutto questo decontestualizzando gli eventi, come fa la corte dei miracoli mediatica costituita da improbabili cronisti, pennivendoli, ruffiani e peripatetiche, e come fanno persino i giornalisti che si professano “liberi”, non serve nemmeno ad affrancarsi dal berlusconismo. Se il premier ha trasformato il Parlamento in un supermercato, va anche detto che i parlamentari si assoggettano volentieri a proficue limitazioni di mandato e che i meccanismi elettorali sono stati alterati in modo tale da impedire il formarsi di opposizioni avverse alla filosofia che sottende l’occupazione di qualunque carica pubblica, piccola o grande che sia. L’intero sistema della rappresentanza politica si è perfezionato al fine d’impedire ai cittadini d’influire su scelte determinanti per la loro stessa vita. La cellula autoritaria per eccellenza è diventata la catena di montaggio ed in genere il posto di lavoro, dove padroni e boiardi non vogliono ostacoli di sorta. Che si guadagni di meno, che ci si doti di catetere, di sacchetto per l’intestino e si lavori fino al deliquio. Nell’Italia dei precari, dei disoccupati, dei cassintegrati, delle segretarie a mono-committenza ma con partita Iva, dove si è verificato un enorme spostamento di reddito dalle fasce sociali medio-basse a favore di quelle più alte, nel Paese con le scuole e le università tremogelminizzate, si sta giocando la partita letale tra un gigante finanziario e la classe operaia. Il coro che viene dall’altare maggiore non è di buon auspicio. E’ probabile che la Corte Costituzionale, durante la seduta del 13 gennaio, tenterà di salvare capra e cavoli. E’ facile intuire che le forze dell’ordine saranno ulteriormente putinizzate e che Marchionne riesca a concludere il suo disegno politico-finanziario con il referendum farsa di Mirafiori. Presumibilmente non sapremo mai se la recente moria dei pesci tamburo è imputabile all’impiego di armi sperimentali, ma è certo che tra le guerre “asimmetriche” del passato e del presente si può annoverare anche quella che i sacerdoti della finanza globale e dell’Ue stanno conducendo per arrivare ad un collasso sociale di proporzioni storiche. Il maggiore limite dei Popoli, incalzati dal nuovo ordine, è rappresentato dall’atomizzazione delle relazioni, dalle paure e dal monadismo culturalmente indotto. Non è più tempo di pensare esclusivamente agli spazi ristretti del proprio orticello. Va ricostruita dal basso una comunità d’intenti capace di rispondere colpo su colpo. Quando i governi, già superiori in forza e potere, smarriscono il senso della giustizia e sguazzano nell’amoralità, asservendo finanche gli apparati normativi e le attività giurisdizionali, vanno adeguatamente osteggiati. Henry David Thoreau non ebbe mai dubbi in proposito: “Dovremmo essere prima di tutto uomini e poi sudditi. Non c’è da augurarsi che un uomo nutra rispetto per la legge ma che sia devoto a ciò che è giusto”. Per il filosofo e per i suoi tempi la via maestra fu quella della disobbedienza civile. Per il contesto italiano, per quello europeo e per i tempi che corrono, i percorsi della coscienza potrebbero presentarsi come sentieri impervi, ma è giunta l’ora di affrontarli.
Antonio Bertinelli 10/1/2011