vecchi pensieri 30 (Italian life)

Italian life

Va da sé che Beppe Grillo, nonostante il numeroso seguito di simpatizzanti, non voglia e non possa guidare la palingenesi di cui avrebbe bisogno l’Italia. Per convincersene basta e avanza, dopo diciassette anni di assoluto mutismo, il rospo sputato il 18 luglio da T. Riina: “Sono stati loro”. Non crediamo che quello del “capo dei capi” sia un messaggio trasversale come qualcuno vorrebbe far credere. Quelle parole fotografano un sistema di potere corrotto oltre ogni immaginazione e pervaso da battaglie intestine senza quartiere. In fin dei conti B. Grillo è solo un bravo comico che ha la fortuna di vivere nel Paese “giusto”, dove chi fa il suo mestiere può ispirarsi ad una serie inesauribile di scandali e di ruberie. Oggi abbiamo dato una sbirciatina al suo blog, abbiamo letto cose di cui già avevamo discusso in altre sedi e con altri toni. Per questo facciamo nostra una delle sue ultime esternazioni :
“In una società spudorata anche l’informazione è spudorata. Orgogliosa nel fare gli interessi del padrone, chiunque sia il padrone, e affermare il contrario del vero. Lo spudorato può delinquere senza sentirsi più in libertà vigilata. Il lezzo criminale è diventato un profumo di alta classe, uno Chanel numero 5. Chi ancora è preda del pudore è un portatore di un nuovo handicap sociale. E’ un minorato della libertà di farsi i * propri. Gaber, molti anni fa, cantava: “Non arrossire, quando ti guardo…”. Oggi arrossiscono solo i pesci rossi”.
Figuriamoci se possono arrossire le veline dei telegiornali, le veline delle redazioni, le “opposizioni” parlamentari, i “guardiani” della Costituzione, gli ideatori delle cartolarizzazioni, i banchieri, i mandatari della colonizzazione mafiosa e gli artefici dello sfascio nei servizi di pubblica utilità. I fasti del G8, consueto quanto inutile happening di alcuni potenti, hanno finito per coprire la tragedia di Viareggio. Mentre la Magistratura continua le indagini per individuare i responsabili (probabilmente pagherà il conto solo qualche povero cristo), trapela che l’ospedale di Agrigento è stato costruito con tanta sabbia e poco cemento. Dopo le dosi massicce di azioni delinquenziali che vengono proposte come unità di misura del proprio successo personale, c’e da chiedersi quanti Italiani hanno finito per provare vergogna a dichiararsi pubblicamente onesti, ovvero “stupidi” e “sorpassati”. Se il trasporto ferroviario non brilla per qualità e sicurezza, se l’edilizia connessa alle Opere Pubbliche impiega sabbia e tondini sottodimensionati, neanche possiamo inorgoglirci con i favolosi profitti di Poste Italiane. Il vecchio Ente, che si occupava di Poste e Telegrafi, grazie alla capillare dislocazione dei suoi uffici, è stato trasformato in un’enorme catena di vendita. Tranne che i francobolli necessari per spedire qualche lettera, vi si trova di tutto: giocattoli, libri da cucina, bestsellers, personal computers, materiale di cancelleria, modellini di auto, compact disc, digital audio, prodotti finanziari e tanto altro ancora. Non c’è dubbio che i suoi bilanci vadano a gonfie vele e non c’è dubbio che anche il fornitore di pubblicità cartacea, disseminata a tonnellate in tutte le agenzie postali, non deve passarsela male. Non si può dire lo stesso per i distratti titolari dei libretti postali “dormienti”. Le cose non vanno affatto bene per chi deve avvalersi dei servizi tradizionali. Se il “cliente” ha necessità di spedire una lettera in tariffa esatta e non riesce a trovare i francobolli necessari da qualche tabaccaio, deve sottoporsi ad una fila di sportello dagli esiti imprevedibili, per poi farsi affrancare meccanicamente la corrispondenza prima di imbucarla. Ma l’avventura postale è solo all’inizio. Specialmente nel periodo estivo, quando le ferie del personale riducono l’organico già insufficiente, aumenta a dismisura il grado di alea che, per tanti altri motivi, già pesa sulla travagliata spedizione. In molti casi il mancato recapito della corrispondenza, che costituisce indubbiamente un danno per i destinatari, può tramutarsi in ottimi affari per altri. Accade, ad esempio, che parte di quelli che non ricevono le fatture, proprio per la mancanza di tali promemoria, dimentichino di pagare, e dunque subiscano la risoluzione di qualche contratto. Quanto costerà, in disagi e in soldi, il ripristino dell’energia elettrica a chi, tornando dalle vacanze, magari troverà la casa al buio? Forse qualcuno si augura che, dopo la “cura Brunetta”, prima o poi, finiscano per arrossire i portalettere, gli operai dell’Enel, i macchinisti dei treni deragliati, gli operatori del 187, i precari, i disoccupati e così via tutti gli altri fannulloni responsabili di cotanto sfacelo. La forza della ragione sembra non poter nulla contro un plotone quasi invisibile di stegocrati che, complice un Parlamento di “nominati”, si accinge persino ad imbavagliare il web. Il Cielo non voglia che, eludendo il pur grande dispiego di mezzi tecnologici, con annesso esercito di spie e di infiltrati, qualcuno decida di imporre a qualche stegocrate la ragione della forza.

30/7/2009 Antonio Bertinelli

Pubblicato da antoniobertinelli

Melius cavere quam pavere

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