Il 3 agosto nella caserma dei carabinieri il denunciante è accolto da un maresciallo. Questi appare molto attento ad analizzare la mole di documenti consegnata ed appare soddisfatto della dettagliata cronologia dei fatti. La sua attenzione è maggiormente attirata dallo scambio epistolare con l’avvocato coprotagonista della vicenda e dalle certificazioni mediche. Anticipa l’ospite dicendo: “Non ha ricevuto risposta scritta dal medico di sua madre, vero?”. Il maresciallo evita qualunque sciatteria. Legge con attenzione ogni documento e, dove ha bisogno, chiede chiarimenti e precisazioni. Terminata la lunga disamina del voluminoso carteggio si rivolge all’istante e dice: ”Lei ha segnalato raggiri delle Poste e delle banche ed il magistrato ha ordinato una visura”. L’uomo replica: “In verità non ho mai sospettato che possibili furti e raggiri si realizzassero in queste sedi. Ho solo fatto cenno a due vecchi episodi vissuti da mia sorella, quello della Intermarket Diamond Business Spa e quello dei mancati resoconti sui titoli. Per questi motivi, in qualità di procuratore generale, ho sempre tenuto il più possibile a secco il conto corrente di cui mia sorella è unica intestataria presso l’Unicredit. Ritengo che, se furti e raggiri ci sono stati, questi si sono verificati fuori delle banche e delle Poste. Comunque non ho difficoltà a verificare insieme a lei i risultati di questa visura”. Il lavoro di ricerca è stato poderoso. Emergono centinaia di movimenti su tanti vecchi libretti postali ormai estinti, intestati a vari membri della famiglia, uno degli intestatari/cointestatari è defunto. Emergono tutti i movimenti sul c.c. Unicredit di sua sorella, i movimenti di un suo libretto postale ed i movimenti del libretto postale cointestato di cui si sono perdute le tracce. Per tentare di spiegare i movimenti presenti in questi documenti ci vorrebbero tanti giorni e l’uomo potrebbe rispondere solo limitatamente alle operazioni effettuate personalmente. Il maresciallo domanda al suo ospite se ha mai avuto libretti postali cointestati con la madre. Riceve risposta affermativa ma non appare interessato a sapere il motivo dell’estinzione di quel libretto, tra l’altro effettuata sollecitamente per l’alto rischio di morte nel breve periodo di uno dei cointestatari. Il maresciallo chiede al denunciante se riconosce i movimenti effettuati sul libretto postale di sua sorella. Il denunciante risponde che quel libretto è stato aperto da lui personalmente con i soldi recuperati dai titoli ritrovati nell’agenzia Unicredit e poi lasciato a casa della sorella, dunque non sa spiegare perché c’è una somma molto più alta di quella originaria da lui stesso depositata. Il maresciallo mostra poi i movimenti sul conto corrente Unicredit e sul libretto cointestato (quello dove viene accreditata la pensione della madre dell’istante). Domanda perché è stato fatto il prelievo del 6 maggio 2019 e, mentre l’uomo si accinge a spiegare i due motivi dell’operazione, incredibilmente anticipa la risposta: “Lei l’ha fatto per rappresaglia nei confronti del comportamento di Poste Italiane e per proteggere i soldi di sua sorella”. E’ appunto così. L’uomo aggiunge che come memorandum delle donne cointestatarie (con ricorrenti vuoti di memoria) aveva spillato sul libretto una sua dichiarazione firmata. Il libretto è introvabile ma, dalla sua visura digitale, si evince che gli accrediti della pensione continuano regolarmente senza però che avvengano prelievi. A conclusione di questa ampia panoramica il denunciante asserisce che, per quanto è di sua circoscritta conoscenza, non si sono verificati ammanchi. Aggiunge poi che, malgrado il grande dispiegamento di mezzi per fare delle indagini bancarie, non sono stati però verificati i suoi sospetti (quelli manifestati nella denuncia del 16 giugno 2020) sulla sparizione dall’abitazione delle donne di preziosi, di altri oggetti, di vecchi buoni postali e di denaro contante.
26/10/2020 Antonio Bertinelli