vecchi pensieri 150 (Governo high tech)

Governo high tech

Il processo a carico degli aderenti alla loggia massonica P2, conclusosi nel 1996, sentenziò che la destabilizzazione istituzionale operata dalla stessa non costituiva reato di cospirazione politica. I giudizi espressi da personalità come Sandro Pertini, uno dei primi a definire la P2 “un’associazione a delinquere”, sono stati consegnati alla storia. Per quanto attiene le figure di attentato alle istituzioni democratiche il legislatore ha successivamente modificato il codice penale con la legge 85/2006. Con essa ha notevolmente ridotto le pene previste ed ha introdotto la pregiudiziale di “connotazione violenta”, così da rendere gli articoli interessati inidonei a svolgere una qualunque azione deterrente a tutela di beni di rango particolarmente elevato quali l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato, la Costituzione e gli organi Costituzionali. Riteniamo che la maggioranza degli Italiani abbia da sempre la consapevolezza di vivere in un Paese satellite degli Usa. Quello che probabilmente ha dato origine ad una serie di esposti-denunce contro Giorgio Napolitano & Co deve essere stata la sfacciataggine con la quale l’Italia è stata, e definitivamente, consegnata nelle mani della finanza internazionale. L’era Monti è il coronamento di un programma iniziato con il divorzio tra la Banca Centrale ed il Ministero del Tesoro, svolto gradualmente dai governi “tecnici” succedutisi negli anni, perfezionatosi con la svendita di aziende pubbliche strategiche, l’ingresso nella moneta unica, lo sfilacciamento del tessuto produttivo nazionale, la pornografia civica, l’apparato fiscale jugulatorio per chi non fa parte del reef o è fuori dell’industria dell’offshore e l’accettazione supina del verbo globalista. Qualunque iniziativa individuale o collettiva per salvare il Paese dalla delirante perversione tecnocratica, difenderlo dai falsi seriali divulgati dai suoi ministri, fargli restituire il maltolto, aprirlo a migliori destini, merita rispetto. E’ parimenti utile non perdere di vista l’insieme. Per mille e una ragione i magistrati, anche quei pochi rimasti col petto in fuori, non possono offrire un approdo. A maggior ragione non possono offrire soluzioni quelli compiacenti, remissivi ed intrinsecamente abdicanti. I personaggi denunciati sono parte costitutiva di un sistema reso pressoché inattaccabile dall’esterno. Per gli eventuali illeciti commessi al di fuori delle sue funzioni il Presidente della Repubblica non è coperto da particolari garanzie, anche se, essendo al vertice del Csm, ci sembra “incongruente” che possa venire sottoposto al giudizio della Magistratura ordinaria. In tutti gli altri casi è ritenuto “irresponsabile” o passibile d’impeachment da parte del Parlamento per essere eventualmente processato dalla Corte Costituzionale. Per ministri e parlamentari, in concorso o meno di reato, ci vuole l’autorizzazione a procedere delle Camere. In sintesi, anche se il tradimento del Paese, se la totale cessione della sovranità, con costi immensi riversati esclusivamente sulle masse popolari, sono ormai evidenti, è altrettanto evidente come siano spuntati gli strumenti giuridici per perseguire i responsabili. L’Italia martoriata, come altri paesi europei costretti a politiche demolitive, autolesioniste e recessive, per di più senza reddito minimo di cittadinanza come la Grecia, si trova in una situazione kafkiana. Bruciata del tutto se resta nell’Ue, danneggiata gravemente se riesce a venirne fuori. La crescita è un concetto tutto da rimodulare, ma quella di cui parla ed auspica il governo Monti si riferisce ai profitti dei banchieri, dei grandi imprenditori e delle multinazionali. L’unica crescita che vedranno tutti gli altri sarà quella dello sfruttamento salariale, dei suicidi, delle sofferenze dei pensionati, della disoccupazione, della povertà e della miseria. L‘incubo high tech in cui siamo sprofondati ci prospetta questo panorama: la distruzione dello stato sociale e dei diritti del lavoro, la certezza che il sistema finanziario farà di tutto per sabotare qualsiasi mutamento politico sostanziale. Checché ne pensino i Francesi del verme parassitario che distrugge l’economia reale, anche François Hollande sarà indotto a compitare secondo i desideri di Nicolas Doisy, capo economista di Chevreux, società d’affari del Crédit Agricole. Probabilmente alle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio il Movimento 5 Stelle, che si occupa prevalentemente di acqua, ambiente, trasporti, connettività e sviluppo sostenibile, conseguirà un grande successo. Nulla da eccepire su dei giovani fortemente motivati nel voler ripulire la politica. Resta la domanda se, nel corso avanzato del “più grande crimine”, non sia troppo poco e troppo tardi.

Antonio Bertinelli 30/4/2012

Pubblicato da antoniobertinelli

Melius cavere quam pavere

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