vecchi pensieri 114 (Mortaretti, tric trac e castagnole)

Mortaretti, tric trac e castagnole

Il giudice unico ha riconosciuto che lo Stato, in violazione del diritto comunitario, si è comportato in maniera illegittima, ma con la sua sentenza non ha ritenuto opportuno liquidare alcun riconoscimento del danno specifico a coloro che sono stati a lungo sfruttati con contratti di lavoro a termine. Un buffetto per chi abusa del proprio potere, poco più che una soddisfazione morale per chi tale potere subisce. La raccolta punti, come dimostrano i fatti, ha rappresentato la fortuna di un celebre “ammazzasentenze”, gratificato persino con tre leggi ad hoc. Non solo il Parlamento annovera personaggi che si sono adeguati ai tempi. Una volta i porti delle nebbie trovavano ubicazione a ridosso dei palazzi romani, attualmente non è raro trovarli anche altrove. A fronte di procure solerti se ne trovano altre in cui le indagini marciano tra legacci e affanni di ogni tipo. Ci sono vicende che fanno rimpiangere la sorte dell’ebanista Aronne dileggiato, insieme alla giustizia, dal Marchese del Grillo, che a risarcimento della beffa pagò poi al malcapitato tre volte il suo credito e gli regalò in aggiunta un terreno fuori Porta San Sebastiano. E’ notorio che il reato di aggiotaggio è disagevole da provare, così non è andata altrettanto bene ai truffati della Parmalat. Le quattro banche e i sei funzionari chiamati a processo hanno ottenuto l’assoluzione per non avere commesso il fatto o perché il fatto non sussiste. Il commento del presidente del Codacons è una vera staffilata: “E una vergogna, i magistrati italiani scendono in campo contro processi brevi e prescrizioni, appellandosi proprio a cause di valenza sociale come Parmalat e crack vari, e poi, quando si trovano a decidere su tali vicende, danno torto ai cittadini e assolvono le banche che hanno venduto carta straccia”. Non sono poche le sentenze cerchiobottiste, tanto per restare in linea di galleggiamento, di giudici pronti a salire su una barca o sull’altra a seconda di come tira il vento. Ci sono cause perdute a priori, a prescindere dai fatti oggettivi portati in giudizio, e ce ne sono di quelle destinate ad essere sempre vinte come accadeva per i ricorsi inoltrati presso alcune commissioni tributarie pugliesi. E’ naturale il turbamento causato da condanne tipo quella comminata all’ex presidente della sezione civile del tribunale di Vibo Valentia per corruzione in atti giudiziari, ma non allarga il cuore la presenza di magistrati timidi di fronte al potente o veloci nell’adeguarsi quando intuiscono che un determinato indirizzo giurisprudenziale non è politicamente gradito. Per lungo tempo la declinatoria di giurisdizione ha rappresentato per gli “attori” del procedimento giuridico uno degli spettri da evitare. Attualmente la norma sancisce l’efficacia vincolante, rispetto alle parti, della decisione con la quale il giudice inizialmente adito, nel dichiararsi incompetente, indica il giudice ritenuto giurisdizionalmente tale. L’art. 59 della legge n. 69 del 2009 tutela il principio della “ragionevole durata del processo” ma non è il rimedio contro il giudice che, impugnando il cavillo e rifuggendo dal nocciolo della controversia, si libera delle proprie responsabilità. Quando il “convenuto” è un colosso, come quello che, dopo averli sfruttati per anni, ha buttato in mezzo ad una strada circa duecento “somministrati” ex “interinali”, può diventare preferibile che se ne occupino altri. Roberto Lassini, autore dei manifesti “Via le Br dalle Procure”, è attualmente indagato per vilipendio dell’ordine giudiziario. Come smentire Alessandro Manzoni? “Sono sempre gli stracci che volano all’aria”. Tutti i grandi impuniti che da anni oltraggiano la Giustizia continueranno a farlo con buona pace di quelli che, citando Piero Calamandrei, ritengono la Costituzione e la Corte Costituzionale una “garanzia con cui il singolo è messo in grado di difendere il suo diritto contro gli attentati dello stesso legislatore o del governo”. Senza chiamare in causa ancora una volta gli “eroi” caduti sul campo ci chiediamo quanto potranno ancora resistere quei giudici liberi che emettono sentenze con frequenza e qualità notevoli, in ossequio della terzietà e senza inchinarsi a nessuno se non alla legge. Come se non bastassero i magistrati “prudenti”, quelli “embedded” e la lunga teoria di interventi legislativi che hanno devastato l’apparato giurisdizionale si prepara l’agguato di chi vuole modificare l’art. 1 della Carta per accordare supremazia al Parlamento a discapito degli altri poteri costituzionali. Ci aspettiamo che la successiva proposta di legge sia più incisiva ed avanzi l’idea di abolire la Magistratura lasciando che ognuno si faccia finalmente giustizia da se. Volendo rifuggire da soluzioni cruente, allo stato dei fatti si potrebbe magari ricorrere al criterio processuale istituito dal Pascià Alì di Tepeleni: l’arbitro al suo servizio lanciava in aria una moneta, se veniva testa, assolveva l’imputato, se veniva croce, lo condannava. Si narra che una volta gli uscirono tre teste di seguito, per le tre volte successive coprì il lato della testa in modo da ristabilire quella parità di assoluzioni e di condanne in cui egli trovava l’optimum della giustizia. Un criterio analogo si potrebbe adottare per procedimenti civili, contabili, amministrativi, tributari e così annullare i tempi di qualunque contenzioso. Un sistema più idoneo dal punto di vista di notissimi prenditori potrebbe essere quello di ripristinare le ordalie, antiche pratiche giuridiche secondo le quali l’innocenza o la colpevolezza, la ragione o il torto venivano determinate sottoponendo l’accusato o i protagonisti della disputa ad una prova dolorosa o ad un duello. Gli eventi adeguatamente organizzati potrebbero essere trasmessi sulle pay tv.

Antonio Bertinelli 22/4/2011

Pubblicato da antoniobertinelli

Melius cavere quam pavere

2 pensieri riguardo “vecchi pensieri 114 (Mortaretti, tric trac e castagnole)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: